Indietro Bilancio acquevenete, un anno di investimenti: 35 milioni di euro nel 2021 per migliorare il servizio idrico

Bilancio acquevenete, un anno di investimenti: 35 milioni di euro nel 2021 per migliorare il servizio idrico

Data di pubblicazione

29 apr 2022


È sempre molto alta la partecipazione dei soci all’Assemblea di acquevenete, segno che i sindaci sono consapevoli dell’impatto sulla cittadinanza della gestione di un bene prezioso come l’acqua: 85 i primi cittadini presenti oggi nella sede monselicense della società o collegati da casa (per garantire il distanziamento anti-covid), pari all’84,88% del capitale sociale.

Tema centrale della seduta, l’approvazione del bilancio di esercizio 2021, che è stato varato all’unanimità. Il documento ha riassunto un anno di grande impegno per il gestore del servizio idrico. Nel 2021 sono infatti entrati nel vivo investimenti straordinari e strategici, quali ad esempio la condotta PFAS, le condotte adduttrici per la dismissione di alcune fonti con criticità, il potenziamento delle centrali di potabilizzazione sull’Adige, i numerosi interventi per la riduzione delle perdite idriche.

«Siamo soddisfatti dei risultati che oggi abbiamo potuto presentare ai sindaci» sottolinea Piergiorgio Cortelazzo, presidente di acquevenete, «a cominciare dai circa 35 milioni di euro di investimenti per nuove opere realizzati direttamente da acquevenete nel corso dell’anno, che segnano un +21% rispetto all’anno precedente. Tutte le opere sono state sostenute quasi esclusivamente con la tariffa, quindi con le bollette pagate dai cittadini, secondo la pianificazione dei rispettivi Piani d’Ambito».

I dati relativi agli investimenti nel 2021 ben esplicitano l’attività di acquevenete. La voce più rilevante è quella che riguarda gli interventi di rifacimento e sostituzione di condotte idriche vecchie e ammalorate: oltre 4,1 milioni di euro spesi nell’area nord (ex Cvs) e 4,8 nell’area sud (ex Polesine Acque). La media degli investimenti è di 70 euro per ogni abitante del territorio servito, contro una media relativa al nord-est Italia di 48 euro per abitante (fonte Staffetta acqua 2020/21).

In quest’anno segnato ancora dalla pandemia, la società ha lavorato anche per il potenziamento dei sistemi da remoto, rendendo via via più efficienti i propri servizi, quali il Call center, lo Sportello online, lo sportello telefonico, la posta elettronica e l’app dedicata. I contatti utenza registrati a sistema, che sono stati pressoché stabili nel biennio 2019 e 2020 (circa 73.000), hanno avuto un’impennata nel 2021, raggiungendo complessivamente il numero di 91.614 (+25%). Sono stati anche ampliati i canali di comunicazione ed è stata intrapresa la strada dei social, nello specifico Linkedin e Instagram.

I nuovi contratti di fornitura idrica, comprese le volture e subentri, sono stati 18.275, con un aumento complessivo sul dato del 2020 pari al +52%. Le disattivazioni sono state 3.276. Anche per le nuove pratiche fognarie (ben 14.169) si è registrato un notevole un incremento sul dato 2020, pari a +72%.

L’importante risultato è da associare ad un aggiornamento delle anagrafiche clienti e alla ripresa del mercato immobiliare che si è registrata anche nel territorio gestito, trascinata dagli incentivi fiscali previsti per il “superbonus 110%”.

Il Bilancio di esercizio 2021 presenta complessivamente un valore della produzione di 87.700.666 euro, con costi della produzione pari a 83.450.568 euro. Migliora ancora l’EBITDA margin (margine operativo lordo), che sale al 33,7% rispetto al 32,9% del 2020. L’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 riporta un risultato positivo, prima delle imposte, di 1.479.900 euro e un utile netto di 526.183 euro. Numeri che dimostrano la solidità della società, dal punto di vista manageriale e finanziario, e la sua capacità di farsi carico degli impegni sul breve e sul lungo periodo.

«Acquevenete ha condotto la propria attività secondo le linee di indirizzo chiave tracciate dai Comuni soci, così come programmata nel budget 2021, ovvero mantenendo alta la spinta degli investimenti impostati sulla base di più ampi obiettivi di tutela ambientale e sociale e ferma la tariffa. – afferma il presidente Cortelazzo - La società, infatti, nel corso del 2021, ha rafforzato la propria strategia di sostenibilità a lungo termine con un impegno costante per migliorare il servizio offerto e a tutela dell’ambiente, senza alcuna variazione in aumento delle tariffe dal 2016. La focalizzazione nel lungo periodo non ha impedito di dare risposte alla collettività anche durante l’emergenza legata al Covid-19: acquevenete ha garantito la continuità e la qualità del servizio idrico, tutelando le fasce più deboli della popolazione in difficoltà economica e attivando specifiche misure volte a garantire la salute e la sicurezza del personale».

Non poteva mancare all’attenzione dell’Assemblea dei soci l’attività del laboratorio aziendale, che nel corso del 2021 si è dotato di un innovativo sistema di estrazione di microinquinanti, abbinato al Gascromatografo di massa (GC-MS/MS).

Nel 2021 sono stati analizzati circa 199.000 parametri con un incremento rispetto all’anno precedente del 7%: significa un controllo di circa 800 parametri qualitativi al giorno.

I Comuni soci hanno assistito anche alla presentazione della Dichiarazione non finanziaria di acquevenete, una versione più “evoluta” del classico Bilancio di sostenibilità.

«Pur non dovendo rispondere ad alcun obbligo normativo, - conclude il presidente Cortelazzo - per il terzo esercizio consecutivo abbiamo redatto la DNF, uno strumento che contribuisce efficacemente a una comunicazione trasparente verso i cittadini e i vari portatori di interesse, e a ribadire una coerente politica aziendale in tema di qualità, ambiente e sicurezza».

 

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