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Più investimenti, riduzione della tariffa e progetti speciali

Publish date

15 Dec 2017


Presentate oggi ai 110 Sindaci le prime anticipazioni sul budget 2018 di acquevenete

“Debutto” ufficiale di acquevenete oggi pomeriggio davanti ai 110 Sindaci, riuniti in pre-assemblea presso il Censer di Rovigo. La nuova società di gestione del servizio idrico integrato, nata dalla fusione tra Centro Veneto Servizi e Polesine Acque e operativa dal 1° dicembre, ha presentato agli amministratori le prime linee guida che saranno al centro del budget per l’anno 2018. 
 
Le previsioni per il prossimo anno sono incentrate attorno a tre punti cardine: la massima spinta sugli investimenti; la riduzione tariffaria, resa possibile grazie a efficientamenti sui costi; i progetti speciali sulla qualità tecnica e la qualità dell’acqua.
 
Sul fronte degli investimenti, il budget 2018 di acquevenete vedrà nuove opere per circa 15 milioni di euro per il territorio dell’ATO Bacchiglione (ex CVS) e di circa 14 milioni per l’ATO Polesine (ex Polesine Acque), con un totale di 29 milioni di euro che saranno investiti per rinnovare reti e impianti, offrendo un servizio migliore e una sempre maggiore tutela dell’ambiente.
 
Prevista nel budget anche la riduzione tariffaria, una “promessa” legata alla fusione e che vedrà la sua realizzazione già a partire dalle bollette dell’anno 2018. Come annunciato, sarà possibile calare le bollette del 2%, con un “taglio” che è pari a circa un milione e mezzo di euro. Un risultato che si otterrà senza rinunciare agli investimenti, sfruttando le economie generate proprio dalla fusione: ad esempio si prevede che caleranno di oltre un milione di euro le spese per prestazioni di servizi.
 
Grande importanza rivestiranno anche i progetti speciali: dal sistemi di ricerca delle perdite in rete allo Smart Metering,al Water Safety Plan aziendale, che include ad esempio lo studio su nuove metodologie di trattamento degli inquinanti emergenti e l’analisi del rischio sismico dei serbatoi pensili.
 
I primi risultati positivi della fusione sono resi evidenti già dal raffronto tra il budget 2018 di acquevenete e il bilancio 2016 delle due società (preso a riferimento come anno “standard”, in quanto il 2017 è stato già influenzato dall’avvio del lavoro comune). Ad esempio, gli investimenti previsti per l’ATO Polesine nel 2018 sono cresciuti di ben 5 milioni di euro rispetto all’anno 2016. Per l’ATO Bacchiglione invece l’aumento degli investimenti, sempre rispetto al 2016, è di 4 milioni di euro.
 
«Il primo budget è particolarmente importante» sottolinea il Presidente di acquevenete, Piergiorgio Cortelazzo «non soltanto perché è il primo, ma anche perché mostra come il lavoro comune permetterà già di dare concretezza allo spirito del progetto di fusione: massima spinta sugli investimenti e abbassamento della tariffa, non perché si fanno meno lavori ma perché si creano degli efficientamenti nell’operatività». 
 
Dal punto di vista della vita della nuova società, quella di oggi è stata una pre-assemblea: l’Assemblea dei Soci, chiamata a nominare i nuovi organi amministrativi e a votare il bilancio di previsione 2018, sarà convocata il prossimo 19 gennaio.
 
«Ho voluto convocare i Comuni Soci per allinearci sulla situazione della società, a pochi giorni dall’efficacia della fusione» spiega Cortelazzo «e per prepararci alle nuove regole che disciplinano la vita e la governance della nuova società, che sono nuove per tutti i Soci, quindi è bene prendervi dimestichezza, in vista della prossima assemblea del 19 gennaio. Assemblea che avrà all’ordine del giorno la nomina degli organi amministrativi e di controllo. Come organi di controllo intendo sia il Collegio sindacale che l’Assemblea di coordinamento intercomunale dei Soci, deputata al controllo analogo, congiunta tra i 110 Sindaci soci di acquevenete e declinata anche nelle due assemblee speciali riferite a ciascun ambito». 
 
Infine, la pre-assemblea di oggi è stata anche l’occasione per fare il punto sul pagamento dei debiti pregressi. «Abbiamo anche avuto l’occasione di riepilogare, secondo i desiderata dei Comuni polesani, un piano di massima di rientro dei debiti pregressi relativi ai mutui per le reti e gli impianti di Polesine Acque, anticipato rispetto al piano originario del 2014» evidenzia Cortelazzo. «Questa rimodulazione naturalmente opera sulla base degli stessi criteri per tutte le amministrazioni». 
 
110 Comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Venezia, un territorio complessivo di 3.200 Km quadrati, oltre 10.000 Km di condotte: acquevenete opera al servizio di 520.000 cittadini, con 14 sportelli per l’utenza, 298 dipendenti, due sedi operative, una a Monselice e una a Rovigo. Il capitale sociale è di 258.398.589 euro e la società ha un valore della produzione per oltre 85 mln euro annui. Dal 1° dicembre è attivo anche il portale web www.acquevenete.it con tutte le informazioni per l’utenza.

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