Back Siccità e cuneo salino: la centrale di Ponte Molo ritorna in funzione

Siccità e cuneo salino: la centrale di Ponte Molo ritorna in funzione

Publish date

29 Aug 2022


Torna operativa la centrale di Ponte Molo, l’impianto di potabilizzazione situato in Comune di Taglio di Po (Ro) che dal giugno scorso, raggiunto dal cuneo salino, ha richiesto l’attivazione del piano di emergenza di acquevenete per continuare a garantire l’erogazione del servizio ai cittadini.

Le analisi sull’acqua del Po, grazie all’aumento della portata presente nel corso d’acqua, hanno finalmente riportato valori di conducibilità e salinità paragonabili a quelli dello scorso mese di maggio, rendendo possibile la ripresa della piena funzionalità della centrale.

Nei prossimi giorni, comunque, il dissalatore resterà a disposizione dell’impianto, per essere utilizzato qualora dovesse riscontrarsi una nuova risalita del cuneo salino.

Nonostante il dissalatore dal 22 luglio scorso non sia stato più utilizzato per produrre acqua potabile da erogare in rete ma solo acqua per utilizzi interni (lavaggio filtri, pulizia vasche…), acquevenete non ha alcun dubbio sull’utilità ed efficacia del sistema. La scelta tecnica attuata dal gestore del servizio idrico, infatti, si è rivelata provvidenziale per continuare a garantire in emergenza la fornitura idrica ai Comuni serviti dalla centrale di Ponte Molo. A partire dal mese di luglio, però, la situazione è peggiorata in maniera talmente gravosa da non rendere più possibile l’utilizzo del dissalatore, dimensionato per trattare acqua salmastra, ma non acqua salata.

«Si sono verificate condizioni che non potevamo prevedere. – spiega l’Ing. Giacomo Carletti, responsabile del settore Potabilizzazione di acquevenete – Nell’estate del 2003, per ricordare la precedente esperienza con il cuneo salino alla centrale di Ponte Molo, si erano raggiunti valori di conducibilità (parametro indicatore del tenore di salinità dell’acqua) pari a circa 8.000 µS/cm e sulla base di tale esperienza è stata selezionata la tipologia di impianto più adatta, ma a partire da fine luglio sono stati raggiunti livelli impensabili di salinità, con picchi di 18.000 µS/cm».

A quel punto è stato necessario intervenire diversamente.

«Abbiamo sospeso l’erogazione dalla centrale di Ponte Molo e raggiunto tutte le utenze, attraverso manovre idrauliche in rete, da un’altra fonte di approvvigionamento, cioè il S.A.Ve.C., il Sistema Acquedottistico del Veneto Centrale. – continua l’Ing. Carletti - Si è trattato di una manovra d’emergenza per garantire la continuità di erogazione di acqua potabile, grazie alla quale tutti gli utenti sono stati sempre raggiunti dal servizio senza alcuna interruzione. Si sono rilevate portate e pressioni più basse rispetto ai valori tipici di periodo e comunque conformi al servizio».

Negli ultimi giorni il cuneo salino ha finalmente cominciato ad arretrare ed acquevenete, coordinandosi con l’autorità sanitaria, ha attentamente valutato i parametri, in netto e costante miglioramento, fino alla decisione di questa mattina di riprendere l’attività della centrale di potabilizzazione.

«Abbiamo aspettato tutti questo momento che speriamo segni la fine dell’emergenza, ma dovremo continuare a monitorare la situazione e a lavorare per l’interconnessione delle reti, che permetterà anche la dismissione della centrale di Ponte Molo. – commenta il presidente di acquevenete Piergiorgio Cortelazzo – Il piano di emergenza di acquevenete è risultato efficace: il servizio agli utenti non ha subito interruzioni nemmeno nei momenti più critici».

 

 

 

Share on