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Nuova condotta idrica in via Ponte Novo a Pojana Maggiore

Data di pubblicazione

06 giu 2018


Un nuovo intervento di acquevenete è in partenza in questi giorni nel territorio di Pojana Maggiore. Si tratta di un cantiere per costruire la nuova rete idrica lungo via Ponte Novo, un’opera che permetterà di sostituire la condotta dell’acquedotto. La rete esistente infatti era ormai datata e soffriva di sistematiche rotture, causando disagi all’utenza. Inoltre, non era possibile aumentare le portate, come richiesto invece dall’aumento della richiesta idrica nell’area.


Nel dettaglio, il cantiere prevede la sostituzione della condotta idrica ammalorata lungo via Ponte Novo, con partenza dall’incrocio con via Ponte Cazzola - S.P n.123, a nord, fino allo scolo Ronego a sud, comprese anche alcune diramazione laterali minori. Nel tratto principale, lungo via Ponte Novo, saranno posati 2,2 chilometri di nuova tubazione, mentre altri 560 metri di nuova condotta saranno realizzati nelle laterali. Infine, altri 385 metri di rete idrica saranno posati in via Bianchina, per un totale di oltre 3 chilometri di condotta. Saranno inoltre realizzati nuovi allacciamenti per le utenze attive lungo via Ponte Novo e laterali. L’importo complessivo di questo intervento ammonta a 385.000 euro. Il cantiere vedrà l’avvio il prossimo 15 giugno e la conclusione delle opere è prevista entro l’anno in corso.


«L’impegno di acquevenete è quello di massimizzare gli investimenti nel territorio» sottolinea il Presidente di acquevenete, Piergiorgio Cortelazzo «investimenti che si traducono in un servizio migliore offerto ai cittadini, come per questo nuovo cantiere in fase di avvio a Pojana Maggiore. Complessivamente per l’anno 2018 acquevenete ha previsto di investire ben 29 milioni di euro in nuove opere, un totale che supera la somma degli investimenti dei due precedenti gestori, Centro Veneto Servizi e Polesine Acque, negli anni precedenti».


Nel frattempo, prosegue l’iter del progetto per la risoluzione definitiva della problematica PFAS. Per la sua attuazione, il Ministero dell’Ambiente ha già stanziato circa 56 milioni di euro, fondi che saranno gestiti dal Commissario nominato a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza. Cambiare le fonti di approvvigionamento, andando a rifornirsi di acqua presso punti di produzione totalmente estranei all’inquinamento, l’obiettivo centrale del “Progetto di fattibilità tecnico economica”, redatto da CVS (oggi acquevenete) e recepito anche da Veneto Acque SpA. Per gli utenti di Pojana Maggiore, significherà che dai rubinetti uscirà acqua pedemontana proveniente dalla fonte di Camazzole, del tutto priva di PFAS. Inoltre, dato che il progetto prevede di diversificare le fonti, in coerenza con il Modello strutturale degli acquedotti del Veneto, Pojana Maggiore potrà ricevere acqua sia da sud, attraverso la nuova condotta che raggiungerà Montagnana e proseguirà verso l’area berica, sia da nord.


«Da parte del territorio c’è una grandissima attesa per questo intervento» sottolinea il Sindaco di Pojana Maggiore, Paola Fortuna. «Speriamo di poter finalmente archiviare le preoccupazioni legate all’inquinamento da PFAS: da parte dei cittadini ci sono molte aspettative, create anche dagli incontri che il Commissario Nicola Dell’Acqua ha tenuto di recente. L’augurio è che le tempistiche che sono state preannunciate siano rispettate».

Va segnalato che già oggi l’acqua erogata a Pojana Maggiore è a “PFAS zero”, grazie ai nuovi sistemi di filtrazione, a seguito delle delibere emanate dalla Giunta Regionale del Veneto il 3 ottobre 2017, che hanno stabilito i nuovi limiti per le sostanze perfluoroalchiliche nelle acque destinate al consumo umano. Per i Comuni rientranti nella cosiddetta “area rossa”, nell’arco temporale di sei mesi i valori di PFOA + PFOS dovranno risultare inferiori o uguali a 40 ng/l. L’efficacia delle misure adottate è evidente se si consultano le analisi online, disponibili al sito web dedicato e creato da Arpav: www.analisipfas.it

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