Sistemi di filtrazione PFAS


Trattamento con filtri a carboni attivi

Allo stato attuale delle conoscenze, il trattamento più efficace per rimuovere le sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS) dalle acque è la filtrazione su carboni attivi. Si tratta di un processo chimico-fisico di trasferimento di massa nel quale le molecole di contaminanti sono trattenute sulla superficie di solidi porosi per effetto di legami di natura sia fisica che chimica. Il solido poroso convenzionalmente utilizzato è il carbone attivo (GAC in forma granulare).

Sia presso i pozzi Sant'Antonio di Sarego che presso la Centrale di Almisano di Lonigo (pozzo ex Acque Potabili), gestiti direttamente da acquevenete, il sistema di filtrazione adottato prevede l’adsorbimento su carbone attivo granulare (GAC) di natura minerale. I carboni attivi in uso sono quelli risultati i più efficaci, a seguito di verifiche comparative eseguite sul campo da acquevenete. 

Per verificare il rispetto dei livelli di performance vengono eseguite analisi in ingresso ed uscita ai filtri con cadenza settimanale. La sostituzione viene programmata quando i filtri iniziano a perdere efficacia per i PFAS. Il carbone contenuto nei filtri viene completamente sostituito da carbone vergine, mentre il carbone esausto viene smaltito presso centri autorizzati a cura della ditta che esegue l’intervento.

 

Impianto di trattamento installato presso il pozzo Sant’Antonio di Sarego

Nell’acqua che alimenta il pozzo Sant’Antonio in comune di Sarego è stata riscontrata la presenza di sostanze Perfluoroalchiliche (PFAS); per la loro rimozione è stato installato nel mese di marzo 2014 un sistema di abbattimento atto a trattare una portata di acqua pari a 20 l/sec. (72 mc/h), costituito da:

due filtri in acciaio contenenti sabbia quarzifera, posti in parallelo ed aventi dimensioni unitarie pari a 1800 mm di diametro e 1700 mm di altezza del letto filtrante (circa 75 ql di sabbia quarzifera). Questi due filtri costituiscono la fase iniziale del trattamento ed hanno lo scopo di eliminare eventuali corpuscoli (es. granelli di sabbia) presenti nell’acqua e funzionare quindi da protezione per il trattamento successivo (carboni attivi).

tre filtri in acciaio contenenti carbone attivo granulare (GAC), posti in parallelo ed aventi dimensioni unitarie pari a 1950 mm di diametro e 1700 mm di altezza del letto filtrante (circa 2000 kg di carbone attivo ad alta densità).

 

Impianto di trattamento installato presso la centrale di Almisano di Lonigo

Anche presso la centrale di Almisano di Lonigo, c.d. “Derivazione ex Acque Potabili”, che tratta acque proveniente dal campo pozzi di Almisano (quest’ultimo gestito da Acque Veronesi S.c.a.r.l a valle del quale c’è la centrale di Madonna di Lonigo) è installato un sistema di filtrazione a carboni attivi. I filtri sono stati sostituiti nel mese di giugno 2017. Inoltre sta per essere messo in funzione un secondo filtro a carbone, in parallelo con l’esistente, sempre a scopo cautelativo.

Le percentuali di abbattimento dei PFAS saranno costantemente monitorate e la frequenza di sostituzione dei filtri adeguata di conseguenza.

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