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Centrale di Boara Polesine, possibili disagi per lavori

Data di pubblicazione

01 lug 2020


Procedono a ritmo spedito i lavori presso la centrale di Boara Polesine: il cantiere, del valore di 1.550.000 euro, ha l’obiettivo di potenziare l’impianto, aumentandone la ridondanza di trattamento. Una misura che fa seguito all’emergenza idrica di fine 2018, finanziata con i fondi a disposizione del commissario all’emergenza maltempo, Luca Zaia, proprio per scongiurare il rischio di nuovi disagi come quelli sperimentati all’epoca dagli utenti.

La fine dei lavori era prevista per l’inizio dell’estate ma l’emergenza COVID-19 ha costretto alla temporanea sospensione delle attività; da qui la necessità della ripresa a pieno regime del cantiere al fine di rendere operative e collaudate le nuove opere per il periodo autunnale, notoriamente il più critico in termini di qualità dell’acqua grezza.

A causa dei lavori, nel corso dell’estate si potranno verificare variazioni del regime idraulico, con locali e temporanee riduzioni della pressione dell’acqua erogata, che potranno interessare i nove Comuni serviti dalla centrale: Arquà Polesine, Bosaro, Ceregnano, Costa di Rovigo, Pontecchio Polesine, Rovigo, San Martino di Venezze, Villadose, Villamarzana. Disagi che potrebbero essere avvertiti maggiormente dagli utenti nel periodo estivo, quando normalmente si registra un aumento dei consumi di acqua.

I tecnici di acquevenete saranno costantemente al lavoro per cercare di contenere i disagi e mantenere la massima erogazione possibile. Purtroppo, la complessità dell’intervento è tale che non sarà sempre possibile avvisare in anticipo di eventuali cali di pressione, tuttavia a fronte di interventi significativi che comportino sospensioni dell’erogazione ne verrà data comunicazione agli utenti, tramite avviso sul sito www.acquevenete.it e notifica dell’app acquevenete, scaricabile gratuitamente per smartphone.

Tra gli interventi previsti all’interno di questo cantiere, quello per rimettere in funzione una sezione di trattamento parallela alla chiariflocculazione, ovvero i decantatori. Verrà inoltre realizzato il rifacimento completo dell’impiantistica idraulica ed elettrica della filiera dei carboni attivi, oltre all’adeguamento dell’opera di presa e a un nuovo impianto di trattamento delle acque di risulta.

Obiettivo è appunto garantire ridondanza di trattamento all’impianto, in particolare in relazione al comparto di chiariflocculazione/decantazione, la fase più critica nel trattamento degli eventi di elevata torbidità, come è accaduto durante l’emergenza idrica di fine ottobre 2018. Il tutto con la finalità di garantire un più ampio margine di sicurezza all’impianto di Boara per far fronte ad eventi estremi di piena.

Il masterplan messo in opera da acquevenete all’indomani dell’emergenza legata alla tempesta Vaia di fine 2018 prevede nuove opere per un valore che supera i 12 milioni di euro, in parte sostenute dalla Regione Veneto nell’ambito della gestione emergenziale che ha visto la nomina del governatore del Veneto Luca Zaia a commissario delegato ai primi interventi urgenti di Protezione civile.

Per la centrale di Boara Polesine è già stato ultimato un intervento di rifacimento dell’impianto di rilancio in rete e al ripristino del serbatoio pensile presso la centrale, per un importo complessivo di 800.000 euro, mentre il progetto da 5,5 milioni di euro per l’ulteriore potenziamento della centrale è in fase di progettazione definitiva. Questo intervento permetterà di realizzare nuovi comparti di processo (chiariflocculazione e filtrazione a sabbia, finissaggio su carbone attivo e accumulo), per garantire la potenzialità necessaria alla dismissione della centrale di Occhiobello e per creare una filiera parallela di processo.

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