Indietro Prime operazioni sul territorio per il “tubone” anti-PFAS

Prime operazioni sul territorio per il “tubone” anti-PFAS

Data di pubblicazione

16 mag 2019


Partiranno nei prossimi giorni i rilievi dei tecnici acquevenete, propedeutici alla realizzazione della condotta Ponso-Montagnana-Pojana che servirà alla definitiva risoluzione della problematica di inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche nel territorio servito.

In questi giorni si sta completando la progettazione definitiva per questo intervento, previsto nel piano degli interventi emergenziali e denominato “Opere prioritarie – Modello strutturale acquedotti del veneto – Estensione dello schema nell’area MonselicenseEstense-Montagnanese per emergenza PFAS”. acquevenete è stata individuata quale soggetto attuatore dal Commissario Delegato per i Primi Interventi Urgenti di Protezione Civile, a seguito della contaminazione da PFAS delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova.

Proprio per ultimare la progettazione definitiva, e partire al più presto con i lavori, i tecnici acquevenete avranno la necessità di accedere alle aree pubbliche e private per effettuare operazioni di rilievo dei luoghi, misure planimetriche, georeferenziazione di capisaldi, su tutto il tracciato di progetto.

I tecnici saranno riconoscibili dall’esibizione della apposita delega rilasciata da acquevenete e saranno operativi dal 20 maggio, indicativamente fino al 30 giugno 2019, nei territori dei comuni di Borgo Veneto, Monselice, Montagnana, Ospedaletto Euganeo, Pojana Maggiore, Ponso. acquevenete ringrazia in anticipo per la collaborazione.

Cambiare le fonti di approvvigionamento, andando a rifornirsi di acqua presso punti di produzione totalmente estranei all’inquinamento, è l’obiettivo centrale del progetto che, per la parte di competenza di acquevenete, corrisponde a un intervento di circa 15 milioni di euro. Si prevede l’estensione da Ponso a Montagnana, e quindi fino a Pojana Maggiore, dell’attuale condotta Monselice-Ponso, così da garantire l’arrivo di acqua a presenza zero di PFAS, sfruttando una produzione residua notturna della fonte di Camazzole, con la realizzazione di un apposito serbatoio a Montagnana. Il montagnanese potrà ricevere acqua pulita da est, anziché rifornirsi da ovest, dove si è verificato l’inquinamento da PFAS.

La nuova condotta seguirà il tracciato previsto della strada regionale 10. La fonte di Camazzole, nuovo punto di approvvigionamento di acqua completamente pulita, sarà al centro del piano di sicurezza delle acque che stanno predisponendo i gestori, il Water Safety Plan, a protezione e monitoraggio costante di questo importante punto di produzione.

In attesa di questi interventi che risolveranno definitivamente la problematica, acquevenete ricorda che già oggi l’acqua erogata a Montagnana rispetta l’obiettivo “PFAS Zero”: l’attuale frequenza nella sostituzione dei filtri permette infatti di mantenersi sempre entro i rigorosi nuovi limiti fissati dalla Regione Veneto. I dati sono consultabili nel portale www.acquevenete.it alla voce “Qualità dell’acqua” e sono pubblicati anche nella nuova bolletta di acquevenete.

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