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Via Munerati, concluso il cantiere acquevenete

Data di pubblicazione

09 apr 2019


Si è concluso nei giorni scorsi, con molto anticipo rispetto alle tempistiche inizialmente preventivate, il cantiere di acquevenete per l’adeguamento della rete fognaria in via Munerati a Rovigo, un investimento di 680.000 euro.

"acquevenete ha terminato in tempi record questo cantiere molto sollecitato dai cittadini" sottolinea Piergiorgio Cortelazzo, presidente del gestore idrico. "Noi abbiamo fatto la nostra parte per minimizzare i disagi e concludere prima possibile, ora la palla passa al Comune".

La condotta fognaria sostituita, per una lunghezza di circa 1,4 km, posata negli anni Ottanta, presentava uno stato di degrado, in progressivo incremento, creando continui disagi alla sovrastruttura stradale.

Ora è stata ripristinata con una tecnica innovativa, rapida e non invasiva della sede stradale. Si tratta del “relining”, che rientra tra le tecniche di riabilitazione di condotte con sistemi “senza scavo” o “no-dig”. La particolarità di queste tecniche è data dal fatto che consentono di effettuare il risanamento definitivo e strutturale di condotte danneggiate di ogni genere, in pressione o a gravità, servendosi di piccoli accessi puntuali.

Nel caso di via Munerati, sono state impiegate guaine in fibra di vetro impregnate con resine termoindurenti, fatte aderire internamente alla condotta e poi polimerizzate grazie a raggi ultravioletti. L’utilizzo di robot dotati di telecamere e sistemi di irraggiamento UV, inseriti nella condotta, ha consentito sia il controllo che la successiva polimerizzazione della guaina.

La particolare tecnologia adottata ha permesso di ottenere diversi vantaggi. Il risanamento definitivo della tubazione, con l’introduzione di un elemento tubolare di materiale plastico di ridotto spessore (circa 6 mm) che ha anche funzioni strutturali, ha come effetto anche di migliorare le condizioni di scorrimento. Inoltre, il materiale sintetico di rivestimento interno assicura una lunga durata della linea fognaria, anche se interessata da deflussi aggressivi derivanti dagli scarichi civili. Altro elemento positivo è l’assenza di elementi di giunzione, che nel tempo rischierebbero di causare cedimenti con dispersione delle acque reflue nel sottosuolo e quindi in falda, e pertanto fenomeni di sifonamento dei terreni circostanti con cedimenti del piano stradale: situazioni che ora dovrebbero essere definitivamente scongiurate.

La condotta risanata presenterà caratteristiche di durabilità ottimali e prestazioni idrauliche adeguate alla sua funzione.

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