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Il 1° dicembre nasce acquevenete

Publish date

01 Dec 2017


Dal 1° dicembre nasce acquevenete, gestore del servizio idrico integrato per 110 Comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Venezia: la nuova società sorge dalla fusione tra i due precedenti gestori Centro Veneto Servizi e Polesine Acque.

520.000 abitanti serviti, 110 Comuni dislocati in cinque province venete, per un territorio complessivo di 3.200 Km quadrati: per dimensioni territoriali e numero di utenze servite, acquevenete sarà uno dei più importanti attori a livello regionale. Il nuovo gestore del servizio idrico avrà in carico oltre 10.000 Km di condotte, più di 7.000 Km di reti idriche e 3.000 Km di reti fognarie. 

Alcune domande a Piergiorgio Cortelazzo, Presidente di acquevenete

Dal 1° dicembre acquevenete è ufficialmente il nuovo gestore del servizio idrico, per 110 Comuni veneti. Cosa significa per il nostro territorio la conclusione di questa operazione di aggregazione?

Ho sempre creduto nell’importanza della fusione, un grande salto di qualità per il nostro territorio. Per questo motivo sono felice che acquevenete oggi sia una realtà, perché è una vittoria di tutti. Da oggi possiamo dimostrare concretamente la bontà di questa operazione, che rafforza il nostro territorio e la gestione pubblica di quel bene comune che è l’acqua.

Cosa cambierà concretamente per i cittadini?

Il cambiamento per i cittadini ci sarà e sarà evidente, lo stiamo dimostrando già con le prime azioni intraprese. La spinta rafforzata sugli investimenti per migliorare reti e impianti si tradurrà in un rinnovamento del patrimonio delle nostre condotte, con ricadute positive per gli utenti. Ma quello a cui puntiamo è un miglioramento complessivo del servizio offerto: tra i tanti esempi, la nuova bolletta che arriverà nelle case sarà anche visivamente diversa, più semplice, chiara e più ricca di informazioni. Quello che invece non cambierà, per i cittadini, è la vicinanza del loro gestore, perché manterremo tutti gli attuali 14 sportelli.  

Come cambieranno invece le tariffe?

La riduzione della tariffa è una promessa al cuore della fusione, che manteniamo da subito: il budget per l’anno 2018 prevede già un calo tariffario del 2%, che gli utenti troveranno quindi nelle bollette dei prossimi anni. Abbiamo provato sin da subito la sostenibilità della riduzione tariffaria, per effetto degli efficientamenti e delle riduzioni di costi che si creato a seguito della fusione. Dato che siamo un’azienda pubblica, questi risultati positivi non sono mirati a fare utili, ma ad abbattere la tariffa, a vantaggio dei nostri utenti.

Quante risorse si investiranno per ammodernare le reti e gli impianti nel 2018? E negli anni successivi?

Il budget acquevenete prevede ben 29 milioni di euro di investimenti, solo per l’anno 2018, per rinnovare le reti e gli impianti e migliorare quindi il servizio offerto agli utenti, oltre a garantire standard sempre migliori di tutela dell’ambiente. Anche per i prossimi anni manterremo questo trend, con investimenti superiori anche agli importi previsti dal Piano d'Ambito.

In che modo migliorerà la qualità dell’acqua che arriverà nelle case degli utenti di acquevenete?

All'interno dell'importante monte di investimenti in programma per acquevenete, rientrano anche quelli per riuscire a distribuire l'acqua pedemontana, un’acqua che arriva da falde del tutto prive di contaminazioni, di eccellente qualità e oligominerale, ai territori che oggi sono forniti da acqua di qualità inferiore. Una nostra priorità assoluta è il progetto per fornire acqua a Zero Pfas a tutti i Comuni di acquevenete: per questo è già avviato l’iter del progetto che porterà acqua proveniente dalla fonte di Camazzole, del tutto estranea all’inquinamento, fino a Montagnana e all’area berica.

Con la nascita di acquevenete SpA cosa cambierà per i lavoratori della società?

Nei giorni scorsi abbiamo sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali, mettendo nero su bianco che non ci saranno licenziamenti legati alla fusione: non sono previsti né esuberi né richieste di cassa integrazione. Tutti i lavoratori proseguiranno il loro rapporto di lavoro, con gli stessi trattamenti retributivi. Da parte nostra c’è la piena volontà di mantenere quanto più possibile le attuali sedi di lavoro. Punteremo molto sulla formazione, con l’obiettivo di uniformare quanto prima processi e sistemi gestionali. 

Cosa c’è nel futuro prossimo di acquevenete?

Un grosso lavoro da fare per rendere le due aziende una sola, applicando le best practice di ciascuna, un processo sicuramente non semplice che ci vedrà impegnati per i prossimi anni. 

 

 

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