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Nuova condotta a Sossano per acqua senza PFAS a Campiglia dei Berici e Agugliaro

Publish date

25 Jun 2021


È stata avviata nei giorni scorsi la tanto attesa nuova interconnessione con il sistema acquedottistico Riviera Berica che distribuirà acqua prelevata dal campo pozzi del Moracchino, a nord di Vicenza.

L’intervento, realizzato dal gestore idrico vicentino Viacqua, con una spesa pari a 4,2 milioni di euro ha permesso di creare una nuova rete che consentirà di modificare l'approvvigionamento idrico per oltre 8 mila utenti nei territori di Sossano, Campiglia dei Berici e Agugliaro, finora riforniti dall'acquedotto Colli Berici, con punti di prelievo a Lonigo e Orgiano e filtraggio dell'acqua con carboni attivi per l’eliminazione delle sostanze perfluoroalchiliche.

Nel complesso i lavori hanno riguardato la posa di 7 chilometri di nuove condotte per collegare l’acquedotto consortile “Colli Berici” con la condotta consortile “Riviera Berica”.

“Come gestori idrici ci siamo attivati fin da subito, da quando è emersa la problematica dell’inquinamento da PFAS” ricorda il Presidente di acquevenete, Piergiorgio Cortelazzo. “Abbiamo agito tempestivamente, e in collaborazione tra le diverse aziende idriche, nell’emergenza, dotandoci dei sistemi di filtrazione necessari per assicurare il rispetto dei limiti di legge e la sicurezza dell’acqua erogata. Al tempo stesso, ci siamo attivati per mettere in piedi una grande programmazione strategica, che ci permettesse di abbandonare le fonti contaminate da PFAS, andando a prelevare l’acqua in altri siti, completamente estranei all’inquinamento”.

“L’opera di Viacqua che abbiamo inaugurato” continua Cortelazzo “ci consentirà di erogare acqua che già alla fonte è senza PFAS anche per i Comuni serviti da acquevenete di Agugliaro e Campiglia dei Berici, un risultato importantissimo e una prima risposta concreta che diamo ai nostri cittadini. In parallelo, per acquevenete procede il cantiere per la realizzazione della nuova condotta Ponso - Montagnana - Pojana Maggiore, estesa per oltre 22 km, e del serbatoio di Montagnana, con l’obiettivo di rifornire di acqua pulita Montagnana e i Comuni vicentini dell'area berica. Anche questo intervento ci consentirà di chiudere la fornitura di acqua dalla centrale di Madonna di Lonigo per i Comuni di Montagnana e del basso vicentino, sostituendola con l’acqua pedemontana proveniente da Camazzole. Un investimento da circa 26 milioni di euro, grazie ai fondi ministeriali messi a disposizione del Commissario Straordinario per l’emergenza PFAS Nicola Dell'Acqua".

"Con queste azioni" conclude il Presidente di acquevenete "confermiamo il nostro impegno, come gestori idrici pubblici, per tutelare la salute dei nostri cittadini e disegnare una nuova architettura del servizio idrico nel Veneto, in grado di garantirci di poter erogare acqua sicura”.

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