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Torna potabile l’acqua erogata dalla centrale di Boara Polesine

Publish date

01 Nov 2018


Si può tornare a bere l’acqua e utilizzarla anche per scopi alimentari: è terminata l’emergenza legata all’inquinamento del fiume Adige per l’eccezionale ondata di maltempo dei giorni scorsi, per i Comuni serviti dalla centrale di Boara Polesine, Arquà Polesine, Bosaro, Ceregnano, Costa di Rovigo, Pontecchio Polesine, Rovigo, San Martino di Venezze, Villadose, Villamarzana.

Alle ore 15 di oggi il Presidente di acquevenete Piergiorgio Cortelazzo ha consegnato in prefettura la dichiarazione di potabilità rilasciata dall’Ulss. A stretto giro quindi i Sindaci dei nove Comuni coinvolti potranno emettere le ordinanze di revoca della non potabilità.

“Già dalle 2 di questa notte l’acqua erogata dalla centrale di Boara è tornata ampiamente entro i valori di potabilità” spiega il presidente Cortelazzo. “Per tutta la notte e la mattinata sono stati eseguiti costanti controlli per essere certi che il processo tenesse nel tempo. In contemporanea sono stati effettuati una serie di lavaggi alla rete”. 

A partire dalle ore 16 di ieri l’impianto di potabilizzazione di Boara Polesine sta trattando l’acqua grezza con il Cloruro ferrico, reagente in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’acqua in arrivo dall’Adige, in sostituzione del Policloruro di alluminio. 

Già verso le ore 20 di ieri sera si sono evidenziati i primi significativi miglioramenti, segno che il nuovo processo stava dando i risultati sperati. È scattato quindi un monitoraggio costante dell’acqua in uscita dalla centrale di Boara Polesine, con campionamenti effettuati ogni due ore a partire dalle 2 di questa notte, fino alle 11 di stamattina. Le analisi sui campioni prelevati alle ore 2, alle 4.30 e alle 6.15 e alle 9 del mattino hanno evidenziato valori di concentrazione dei parametri analizzati molto al di sotto dei limiti di legge. 

A questo punto sono partiti i lavaggi delle condotte, con l’obiettivo di sostituire l’acqua non potabile con quella potabilizzata. Ulteriori controlli sono stati fatti sull’acqua effettivamente distribuita, in diversi punti, e tutti hanno confermato la potabilità dell’acqua in rete.

L’azienda raccomanda ai cittadini di fare scorrere l’acqua del rubinetto prima di utilizzarla. Per risolvere la criticità idrica acquevenete ha infatti dovuto procedere al completo svuotamento della rete di distribuzione e gli interventi effettuati potrebbero determinare qualche fenomeno di “acqua rossa”, limitatamente alle vie dei territori comunali che hanno condotte in ferro. La potabilità dell’acqua non viene meno, perché i parametri anche del ferro restano molto sotto i limiti di legge: basterà semplicemente lasciare aperto per un po’ il rubinetto, così che lo scorrimento dell’acqua permetta il ripristino della limpidezza. Per qualsiasi dubbio è comunque sempre possibile rivolgersi al numero verde di acquevenete, attivo h24: 800 632 432. 

“Ringrazio tutta la struttura di acquevenete per il lavoro senza sosta di questi due giorni” sottolinea il Presidente Cortelazzo. “Una struttura di cui mi fido totalmente, che anche in situazione di emergenza ha dimostrato una altissima professionalità. Ringrazio la Prefettura per il prezioso e fondamentale lavoro di coordinamento svolto, i Sindaci, la Protezione civile, i Vigili del fuoco e le Forze dell’ordine. E un ringraziamento particolare va ai cittadini, che hanno sopportato con pazienza una situazione di oggettivo disagio e ci hanno attivamente sostenuto, contattandoci per segnalare in modo puntuale gli aggiornamenti sull’erogazione lungo la rete”. 

“I nostri tecnici” sottolinea Cortelazzo “continuano a monitorare h24 tutte le centrali di acquevenete sull’asta del fiume Adige, che ancora non è rientrato nella normalità, al fine di garantire un continuo controllo sulla qualità dell’acqua erogata”.

 

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