Cantieri per emergenza PFAS


A partire dal 2013 e in previsione fino al 2021 acquevenete ha investito risorse per 33 milioni di euro circa per fronteggiare l’emergenza inquinamento da PFAS.

Cambiare le fonti di approvvigionamento, per riuscire a rifornire i territori interessati di acqua pulita, completamente estranea alla problematica, è l’obiettivo al centro del progetto per la maxi condotta Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore, che comprende oltre 22 Km di nuove tubazioni da posare e un serbatoio di accumulo da 10.000 mc da realizzare a Montagnana. Permetterà di portare a Montagnana e all’area berica l’acqua pedemontana dalle fonti di Camazzole. L’intervento è finanziato per 25 milioni con fondi ministeriali a disposizione del commissario straordinario per l’emergenza, Nicola Dell’Acqua. Il cantiere è stato avviato il 23 giugno 2020 ed è attualmente in corso.

Nel breve-medio periodo, acquevenete ha inoltre portato a termine diversi interventi per estensioni di rete, con l’obiettivo di raggiungere con la rete dell’acquedotto territori in precedenza non collegati, dove l’approvvigionamento avveniva attraverso pozzi privati risultati inquinati, e di realizzare nuove interconnessioni, per dismettere i punti di approvvigionamento più contaminati e rifornire il territorio di acqua di migliore qualità. In particolare, sono state realizzate estensioni di rete a Grancona in via Apollonia, per un costo di 200.000 euro, a Pojana Maggiore in via Vicentina per 450.000 euro, mentre 1 milione di euro è stato investito a Sarego per le nuove condotte in via Palazzetto, via Paradiso, via Ca’ d’oro, via Montegrappa e via Agricoltura, oltre alla nuova condotta adduttrice Monticello-Meledo.

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