Indietro L'acqua pedemontana raggiunge il Polesine orientale

L'acqua pedemontana raggiunge il Polesine orientale

Data di pubblicazione

29 giu 2023


Da oggi l’acqua del SAVeC rifornisce il Polesine orientale. È entrata in funzione in queste ore (e sarà a pieno regime nell’arco di una settimana) l’opera che ridisegna l’assetto acquedottistico di acquevenete permettendo il collegamento diretto tra le condotte adduttrici del SAVeC e la centrale di Ponte Molo, che sarà di conseguenza dismessa. 

Complessivamente sono stati realizzati circa 1300 metri di nuova condotta, che hanno collegato la dorsale di adduzione Cavanella-Porto Viro presente lungo la S.P. 37 presso la sponda sinistra del Po nel territorio comunale di Porto Viro (RO) con la centrale di potabilizzazione di Ponte Molo presso la sponda destra del Po in territorio comunale di Taglio di Po (RO). I lavori realizzati per l’attraversamento del fiume Po, completati nello scorso mese di maggio, sono stati eseguiti con tecnologia TOC (Trivellazione Orizzontale Controllata), attraverso perforazioni guidabili e direzionabili da una postazione remota.  Successivamente, è stato realizzato un nuovo nodo idraulico presso la centrale acquevenete di Ponte Molo per la gestione e regolazione di portata e pressione della nuova condotta in ingresso alle vasche a terra esistenti. Sono quindi stati effettuati il collaudo e le analisi dell’acqua. Infine, il sopralluogo dell’Ulss5 Polesana ha dato il via al caricamento delle vasche con acqua del SAVeC. 

L’attivazione della nuova opera sta avvenendo in modo graduale. In questi primi giorni, infatti, la centrale di Ponte Molo continuerà a prelevare acqua dal Po, seppure in quantità ridotta, che sarà quindi miscelata con quella pedemontana. Il processo di attivazione sarà completato entro i primi giorni di luglio, quando l’area sarà rifornita esclusivamente con acqua del SAVeC.

Proprio alla centrale di Ponte Molo la scorsa estate si era reso necessario l’utilizzo di un dissalatore, un impianto a osmosi inversa, per combattere l’avanzare del cuneo salino e garantire la fornitura del servizio idrico alla popolazione del territorio: una soluzione elaborata nel contesto del piano d’emergenza redatto dai tecnici di acquevenete. In considerazione della grave situazione siccitosa e delle sue possibili conseguenze, è stata data la massima priorità alla realizzazione dell’opera, sotto l’aspetto progettuale prima e realizzativo subito dopo. Con Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 906 del 21 luglio 2022, il progetto è rientrato tra i “Primi interventi urgenti di protezione civile finalizzati a contrastare la situazione di deficit idrico in atto per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle Regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto”. L’incarico di progettazione è stato affidato al raggruppamento di imprese costituito dalla capogruppo mandataria Hydrodata SpA di Torino e dalle mandanti Studio Striolo Fochesato & Partners di Padova e Ingegneria e Gestioni Sant’Anna Srl di Roma. Il 28 dicembre 2022, a conclusione della gara d’appalto, sono stati aggiudicati i lavori al raggruppamento temporaneo di imprese Anese S.r.l - Spunton Impianti S.r.l.

L’intervento è stato molto complesso, soprattutto nella fase di realizzazione di un nuovo attraversamento in sub-alveo del Po e di regolazione dell’ingresso in vasca con idrovalvola. Le imprese hanno lavorato notte e giorno, e in condizioni gravose durante le piogge intense delle scorse settimane, per assicurare il rispetto dei tempi.

“Questo risultato è stato possibile grazie al cambio dell’assetto idraulico del Polesine orientale avvenuto nel corso degli ultimi anni (2019-2020) con la messa in esercizio sperimentale del sistema SAVeC, che ha consentito la derivazione di acque di qualità dalle falde del medio Brenta (fonte di Carmignano di Brenta-PD) a discapito dei prelievi superficiali delle centrali che insistono sul fiume Adige e sul fiume Po – spiega il Presidente Piergiorgio Cortelazzo. – Abbiamo già provveduto, tramite il nuovo nodo idraulico realizzato in centrale a Cavarzere (VE), all’alimentazione di Adria con pressioni SAVeC, senza ulteriore bisogno di trattamento e rilancio dei volumi addotti. Il passo successivo è stato avviare un’analisi idraulica dell’intera zona del Polesine Orientale al fine di verificarne il funzionamento tanto nel breve che nel lungo periodo e di programmare la dismissione delle centrali sul fiume Po, quali Canalnovo e Ponte Molo. In futuro la rete di adduzione dei Comuni del Polesine Orientale sarà alimentata con acqua SAVeC lungo due dorsali principali, Adria-Corbola e Cavanella-Porto Viro, con possibilità di interscambio dei volumi idropotabili, aumentando così la resilienza del sistema di adduzione. Doveroso e sentito il ringraziamento alla Regione Veneto sia per la lungimiranza delle opere messe in campo negli anni scorsi, come il SAVeC, sia per il sostegno delle opere emergenziali, come quella che entra in funzione oggi”. 


 

Condividi su